tag:blogger.com,1999:blog-2522120784356482482.post4665982809822701259..comments2023-12-29T17:26:38.408+01:00Comments on Di Nuovo - Libere: lettera a Dinuovo di Luisa Passerinidi nuovohttp://www.blogger.com/profile/05374843459948390463noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-2522120784356482482.post-40687020646749804812010-11-11T18:51:32.373+01:002010-11-11T18:51:32.373+01:00Gli incoraggiamenti e le osservazioni critiche che...Gli incoraggiamenti e le osservazioni critiche che Luisa Passerini rivolge a Dinuovo sono per noi un contributo prezioso perché ci confortano nell’idea che sia possibile ritessere rapporti spezzati o interrotti e costruirne di nuovi e perché ci mostrano tutte le insufficienze della nostra elaborazione. Per questo abbiamo ritenuto utile pubblicare la sua lettera sul nostro blog ed aprire un pubblico confronto.<br />Per parte mia vorrei, su alcuni punti, provare non a rispondere ma a chiarire le intenzioni espresse soprattutto nel documento.<br />Sulla necessità di avere “obiettivi più concreti” sono totalmente d’accordo, tant’è che noi abbiamo indicato delle priorità in quella sorta di promemoria che sono “I settepunti” – lavoro, maternità, violenza ed immagine che riteniamo vere emergenze nazionali. A partire da tali priorità (già indicare le priorità è un atto definitorio) vogliamo procedere, assieme ai gruppi, alle associazioni ai singoli e singole, con cui entriamo in contatto in vista degli Stati generali delle donne italiane, a costruire uno schema di programma. Insomma vorremmo far avanzare contemporaneamente (cioè senza imporre preventivamente determinati punti di vista o soluzioni) la costruzione della rete e la messa a punto di obiettivi concreti e condivisi. Sono state elaborate molte proposte in quegli ambiti, anche precise e argomentate, da singole studiose/i o da associazioni, anche se ispirate a principi a volte contrastanti.Credo perciò che se si va avanti nel superare la frammentazione si possa giungere a proposte frutto di scelte o sintesi il più ampiamente condivise.<br />Per venire al dissenso manifestato da Luisa Passerini su alcuni giudizi espressi nel documento mi pare sia utile qualche precisazione. Condivido in pieno l’idea che vada superata la contrapposizione tra simbolico e rappresentanza che ha bloccato il femminismo degli scorsi due decenni in sterili scaramucce identitarie.Si tratta di due piani diversi da far coesistere (autorità e democrazia). La capacità di elaborazione simbolica (linguaggi, rappresentazioni, narrazioni ecc. che fondano l’autorità femminile e che si incarnano in figure in grado di sostenere la pienezza del differire) non è sostitutiva, anzi deve accompagnarsi alla crescita quantitativa di donne nei vari luoghi della decisione e alla piena accettazione da parte loro delle regole democratiche. Per dirla tutta, fare accettare la disparità fra donne (scoglio su cui siamo tutte ancora arenate) richiede produzione di simbolico, ossia ciò che dà conto della differenza di genere (altrimenti non si capisce in nome di chi e di cosa si parli e si domandi la delega) ma si mette alla prova attraverso le procedure democratiche e non nella imposizione/accettazione del carisma.<br />Infine una mia richiesta di chiarimento: non capisco come tu, Luisa, che insisti tanto sul simbolico (che postula una forte sottolineatura della natura non fugace, non transitoria, della differenza) sostenga poi il decostruzionismo queer e il transgender che invece puntano alla dissoluzione della differenza e di ogni rinvio allo spessore del simbolico.<br />C’è da fare un bel lavoro anche teorico, non c’è dubbio, ma cominciamo anche così, come stiamo facendo.<br />Grazie Luisa.<br />Francescafrancesca izzohttps://www.blogger.com/profile/12876700038664977304noreply@blogger.com