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Se non ora, quando?

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domenica 19 giugno 2011

Molla tutto e vieni a Siena!


Incontro nazionale di Se Non Ora Quando il 9 e 10 luglio a Siena, aperto a donne e uomini.
Tutte le informazioni su http://senonoraquandosiena910luglio.wordpress.com/




Il 13 febbraio abbiamo riempito le piazz
e per difendere la nostra dignità di donne e riscattare l’immagine del Paese.

La mobilitazione ha contribuito a portare tante donne al governo delle città e a risvegliare uno straordinario spirito civico.

Ma sono solo primi segnali.

La fotografia dell’ultimo rapporto ISTAT ci conferma che l’immagine deformata delle donne, così presente nei media e nella pubblicità, è solo l’altra faccia della diffusa resistenza a fare spazio alla libertà femminile.

I dati ci dicono che le donne italiane studiano, si professionalizzano, raggiungono livelli di eccellenza in molti campi. Ma sono donne, vogliono esserlo, e questo basta, nel nostro Paese, perché non entrino nel mercato del lavoro (il 50% è senza occupazione) o perdano il lavoro, spesso precario, se scelgono di diventare madri.

Sembrava fino a ieri che dovessimo aver solo un po’ più di pazienza, che la società italiana, forse più lentamente di altre, avrebbe accolto la libertà femminile.

Ma così non è. Occorre prenderne atto.

Vogliamo difendere noi stesse, il nostro presente e il nostro futuro perché una cosa è chiara: un Paese che deprime le donne è vecchio, senza vita, senza speranza.

Mettiamo a punto le nostre idee. Rilanciamo, forti delle nostre diversità, un grande movimento. Stringiamo un patto per rendere le nostre voci più forti e autorevoli.

SE NON ORA QUANDO UN PAESE PER DONNE?

il 9 e 10 luglio, a Siena

Santa Maria della Scala

L’incontro è aperto anche agli uomini

Tornano le donne di Se Non Ora Quando - Intervista a Cristina Comencini

C´è stata una gigantesca mobilitazione popolare che ha influenzato le elezioni. Ora mettiamo al centro il lavoro

Silvia Fumarola su la Repubblica 19 giugno 2011

ROMA – «Facciamo dell´Italia un paese per donne»: più che uno slogan, un impegno. La regista Cristina Comencini racconta con passione la nuova iniziativa del movimento “Se non ora quando?” che porterà a Siena il 9 e il 10 luglio donne di tutta Italia per confrontarsi sul cammino fatto. Gli stati generali della condizione femminile, raccontata da donne del Sud e del Nord, di sinistra e di destra: tutte. «Tutte invitate» spiega la Comencini «a raccontare cos´è cambiato. È stato un anno intenso, e di cambiamenti importanti: lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni e del referendum. È come se un´onda dal profondo avesse smosso il Paese. E non c´è dubbio che a questo risveglio abbiano contribuito gli studenti e le donne».
Signora Comencini, parla di “risveglio” ma le donne non hanno fatto grandi passi avanti.
«L´associazione è nata un anno fa per iniziativa di un gruppo di donne, per capire cosa fosse accaduto in Italia. L´Istat racconta che facciamo ancora una fatica mostruosa e siamo rimaste indietro, nel 2011 la condizione femminile è tornata al centro dell´interesse. Anche gli uomini si sono stancati di vedere rappresentate le donne solo come corpi: è stato il primo passo».
Avete intercettato il malessere e la voglia di condividere un percorso comune: immaginava che il movimento sarebbe cresciuto così?
«No, ma l´onda è cresciuta subito. Nessuno aveva il coraggio di esprimersi, come se il sentimento politico fosse ancora vivo, ma nessuno lo manifestava. Il tam tam è partito sul web, il 13 febbraio è stata una data storica: un milione di persone in piazza, l´Italia mobilitata. La nostra intuizione, partita con lo spettacolo “Libere” era giusta. Sono convinta che quest´onda gigantesca abbia influenzato anche le elezioni».
Avete mai pensato di diventare un movimento politico?
«No. Ma il modo in cui è avvenuta l´adesione indica che c´era voglia di cambiamento. La società civile chiede che nasca la politica delle persone non dell´antagonismo, l´Italia vuole vivere meglio. Si sono mossi gli studenti e le donne, il risveglio ha coinvolto tutti. La politica deve lasciarsi contaminare, sarebbe un suicidio non ascoltare queste nuove voci. Il 13 febbraio ha preso vita una mobilitazione popolare; tra i politici c´era chi l´auspicava e chi la temeva. Nella politica delle donne vanno coinvolti anche gli uomini, è una battaglia che si fa insieme».
A Siena cosa succederà?
«Il 9 e 10 luglio ci riuniremo nel Complesso di santa Maria della Scala, ringrazio il sindaco e la direttrice del museo che ci hanno messo a disposizione la città e la struttura. “Se non ora quando?” si pone un´altra domanda: e adesso? Continuiamo a lavorare. L´Italia non è un paese per donne, vogliamo che lo diventi. Gli ultimi dati Istat dicono che il tasso di occupazione femminile è sceso, che le donne abbandonano il lavoro, non possono permettersi di diventare madri. Un quadro che non è da paese moderno, l´Italia non dà nulla alle donne: va rimesso al centro il lavoro femminile».
Ha girato l´Italia: che idea si è fatta?
«Mia sorella Francesca ha raccolto le storie, abbiamo visto donne di tutte le età e condizione, tante le avevamo contattate per e-mail: sono diverse e simili nella consapevolezza di sentirsi escluse. Chi si è reso conto che le donne sono una ricchezza per l´Italia è il presidente della Repubblica Napolitano. Le donne sono lavoratrici efficienti, hanno un potenziale enorme. La forza del nostro movimento è la trasversalità – si è visto dalla piazza – siamo unite perché contano i principi».

venerdì 10 giugno 2011

Siena, 9-10 luglio: i prossimi passi di Se Non Ora Quando

Cristina Comencini e Serena Sapegno a Repubblica TV parlano di Se Non Ora Quando, raccontando il percorso che conduce dal 13 febbraio al nuovo appuntamento di Siena il 9 e 10 luglio 2011:

http://tv.repubblica.it/palinsesto/2011-06-09/10158

Lettera del Comitato Nazionale ai Comitati SeNonOraQuando:

Care tutte,

come vi abbiamo già scritto, sentiamo il desiderio di incontrarci e conoscerci. Vi proponiamo una grande riunione il 9 e 10 luglio, a Siena per cominciare a tracciare il nostro progetto e definire la nostra proposta politica dopo il 13 febbraio.

La città ci ha messo a disposizione un luogo bellissimo, il Santa Maria della Scala, che ha tutte le caratteristiche di spazio per accogliere il nostro incontro. Un gruppo che comprende il comitato SNOQ di Siena e di Roma è già al lavoro per organizzare l’ospitalità e risolvere tutti i problemi logistici. Saremo in contatto continuo con voi attraverso il blog per aiutarvi in tutti i modi a partecipare.

Abbiamo pensato e discusso i contenuti per questo nostro primo incontro, e ci sembra che il nesso tra le brutte immagini di donne che attraversano gli schermi e ricoprono i muri di questo paese e il mancato posto fatto alle donne nella vita pubblica, a cominciare dal lavoro, sia il nodo su cui lavorare insieme.

Questi due aspetti, rappresentazione dei corpi e lavoro delle donne, sono le due facce dello scandalo italiano che abbiamo denunciato il 13 febbraio e che i dati ISTAT impietosamente fotografano.

Le 800.000 costrette a lasciare il loro impiego dopo una gravidanza, l’insieme indistinto e difficilmente quantificabile delle altre, inattive, disoccupate e precarie a cui di fatto viene sottratta anche solo la possibilità di immaginare una gravidanza, sono la dimostrazione che l’Italia non ha mai accettato la libertà e la differenza delle donne e ha sancito così il suo declino.

Cominciamo da qui.

Vi chiediamo di contribuire con le vostre riflessioni e le vostre proposte all’elaborazione su questi due punti.

mercoledì 1 giugno 2011

Libere a Cagliari il 10 giugno

Libere a Sassari il 9 giugno