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domenica 28 novembre 2010

Più diritti, più democrazia





Abbiamo seguito il corteo dei lavoratori di Caserta, della Liguria, del Trentino; le felpe rosso fiammante della Fiom, gli elmetti gialli, i bassi del sound system degli studenti. Di faccia a un sole favorevole abbiamo camminato a passo svelto sulla fascia: via Cavour, piazza Vittorio, via Emanuele Filiberto. Abbiamo cercato di catturare qualche immagine del saliscendi e delle migliaia di palloncini rossi. Abbiamo guardato le foto appena scattate e abbiamo detto: non rende, facciamone un’altra.
Abbiamo ingannato l’attesa con una sigaretta, poi abbiamo abbiamo guardato l’orologio e abbiamo fiutato l’aria intorno.
Non abbiamo esitato nemmeno un istante nell’ammettere che oggi è un giorno da segnare.
Susanna Camusso: il suo discorso, complice Valeria, lo abbiamo seguito per metà dal gazebo-stampa, poi siamo uscite e abbiamo raggiunto le transenne sotto il palco.
Anche se fuori ci sono rumori di fondo, tutto qui si sente meglio. Una specie di stereofonia emozionale.
Domani forse lo riascolteremo dal web, ora saltano i dettagli: siamo attente ma siamo anche distratte da un pensiero laterale, una constatazione che va messa tra parentesi perché lei è qui per tutti (Susanna Camusso è la prima donna a capo della più grande organizzazione sindacale italiana). Questo pensiero balla tra l’orgoglio e la gioia. Questo pensiero segue attentamente il ritmo. Questo pensiero è un pensiero politico, e ne siamo consapevoli.
Susanna Camusso, mentre parla, è pura concentrazione.
Non è sopra-le-righe, non è sottotono.
È dentro qualcosa di grande. Ci siamo anche noi.
Il corteo intanto danza eppoi si scioglie.
Susanna non esclude lo sciopero generale.

[di Di Nuovo eravamo Elisabetta, Francesca, Sara e Valeria]

1 commento:

  1. io purtroppo non c'ero! Ho seguito da Torino, via Web il corteo e il discorso di Susanna Camusso. Che bello alla fine vederla cantare "Bella ciao" insieme ai Modena City Ramblers, con l'entusiasmo e la vitalità di una ragazzina.Che bello vedere una donna parlare ad una folla immensa di persone fra uno sventolare di bandiere rosse! Grazie Susanna per essere lì a riscattare le tante donne che non hanno voce!

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