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mercoledì 5 ottobre 2011

Qualcosa comincia a cambiare?....

L’uomo che lavora solo con le donne L’azienda tutta al femminile di un imprenditore di Basilea di MARINA VERNA/La Stampa............................... Di che cosa siano capaci le donne, René Mägli l’aveva visto da piccolo: era l’unico maschio in mezzo a tre sorelle. E l’esperienza dev’essere stata felice, se adesso per il suo ufficio - la filiale di Basilea della società di trasporti marittimi Msc - vuole solo donne. Con le sette assunzioni del mese scorso è arrivato a cento. Nemmeno un uomo tranne lui, il capo. L’ultimo è stato licenziato dieci anni fa. «Avevo notato che cercava di esercitare del potere sulle colleghe e faceva sparire i documenti che non capiva». Da allora, pochi maschi mandano il curriculum e nessuno passa la selezione. «Non ho niente contro gli uomini ha raccontato Mägli allo Spiegel -. Solo che le donne hanno qualcosa in più: lavorano per l’azienda, non per il proprio ego. Gli uomini lottano per la posizione, per i soldi o lo status. Non amano lavorare in squadra e, se sono costretti, non comunicano, non si aiutano reciprocamente. Le donne invece non sono competitive, non vogliono dimostrare la loro superiorità. Almeno, questa è la mia esperienza». René Mägli è un sessantenne austero, che nulla ha del Don Giovanni. Unico sfoggio, un anello con sigillo e una catenella d’oro per gli occhiali intorno al collo. Svizzero, ha scelto un mestiere inconsueto per il suo Paese: lo spedizioniere marittimo. Ha cominciato a lavorare a Rotterdam a 22 anni, ha girato diverse compagnie finché, nell’81, ha aperto a Basilea la sua, che ha ceduto qualche mese fa alla Mediterranean Shipping Company (Msc), la seconda compagnia al mondo per trasporto merci via mare - 50 mila dipendenti e una flotta di transatlantici e grandi navi container. Msc ne ha fatto la sua filiale svizzera e così Herr Mägli continua a governare le sue «Ladies», come gli piace chiamarle, dalla piccola pedana piazzata al centro del reparto vendite, il più frenetico, uno stanzone al secondo piano di un anonimo edificio nel centro di Basilea. Non ha ufficio né segretaria «perché fa capo-macho, e non è quello il mio stile», si gestisce da solo l’agenda e sulla scrivania tiene un marinaio in legno, con le mani in tasca, come se lì non ci fosse niente da fare: unica allusione al business della casa. Le donne - contabili, esperte di finanza, venditrici, manager - occupano anche altri due piani e di lì muovono, per conto dei clienti svizzeri, milioni di tonnellate di cacao, cotone, zucchero, caffè, legnami pregiati e ogni materia prima che il mercato globale richieda. «Le donne sono più adatte degli uomini a una società di servizi - dice Mägli -. Portano più utili». E infatti dal 2005 il fatturato è cresciuto del 25% all’anno. I colloqui di assunzione li fa direttamente il boss. «So con esattezza che cosa cerco: donne che sappiano lavorare in squadra e abbiano voglia di imparare. Certo, studi ed esperienza contano, ma meno delle doti umane. Queste non si insegnano, tutto il resto sì». In conclusione: «Io non assumo donne per idealismo, non sono un benefattore, sono un uomo d’affari che sceglie il meglio sul mercato. Le donne sono più preparate, più flessibili, più attente ai costi. Sono più indifferenti alla gerarchia, sbrigano il lavoro aiutandosi». Le definisce «il mio capitale», le paga bene e, soprattutto, non le penalizza se vanno in maternità. Anzi. Quando tornano, possono scegliere il tempo parziale e modularlo secondo le loro necessità. «Ho investito tanto per formarle, perché dovrei buttare via tutto? Tanto più che, da madri, hanno imparato a fare più cose insieme, a organizzarsi, fissare le priorità. Capacità preziose, che i maschi non hanno e che tornano utilissime anche in azienda». Ma tutte quelle donne non litigano mai? «In questa azienda l’aggressività non è apprezzata. Chi manipola o intriga, non ottiene un posto migliore. E viene isolata dalle colleghe». L’ultimo segreto di una formula di successo, che nessun altro in Svizzera, in Europa, nel mondo ha mai osato sperimentare sembra semplicissimo: «Trovare la donna giusta per ogni ruolo». E su questo punto Mägli è imbattibile. Questione di fiuto. Un’altra cosa che non si impara.

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