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Se non ora, quando?
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Mentre le donne piemontesi, riunite in assemblea, si battono contro il protocollo della giunta regionale che vuole far entrare i volontari dei movimenti pro-vita nei consultori, il più grande ospedale regionale del materno infantile, il Sant'Anna di Torino, firma una convenzione con l'associazione "Difendere la vita con Maria"un gruppo cattolico che si batte contro l'aborto e che organizza funerali religiosi per feti in seguito ad un aborto. E' chiaro l'obbiettivo: questa convenzione è il pretesto per far entrare anche in ospedale volontari sedicenti pro-vita, che potranno interferire, anche a posteriori, sulle libere scelte delle donne. E' inaccettabile che si cerchi di approfittare di una situazione delicata e di sofferenza, come quella in cui si sceglie di interrompere la gravidanza, per influenzare le donne e creare in loro un ingiustificato sens di colpa. Questo è sicuramente un altro tassello della campagna anti-aborto lanciata da Cota.
Mentre le donne piemontesi, riunite in assemblea, si battono contro il protocollo della giunta regionale che vuole far entrare i volontari dei movimenti pro-vita nei consultori, il più grande ospedale regionale del materno infantile, il Sant'Anna di Torino, firma una convenzione con l'associazione "Difendere la vita con Maria"un gruppo cattolico che si batte contro l'aborto e che organizza funerali religiosi per feti in seguito ad un aborto.
RispondiEliminaE' chiaro l'obbiettivo: questa convenzione è il pretesto per far entrare anche in ospedale volontari sedicenti pro-vita, che potranno interferire, anche a posteriori, sulle libere scelte delle donne. E' inaccettabile che si cerchi di approfittare di una situazione delicata e di sofferenza, come quella in cui si sceglie di interrompere la gravidanza, per influenzare le donne e creare in loro un ingiustificato sens di colpa. Questo è sicuramente un altro tassello della campagna anti-aborto lanciata da Cota.