Agli uomini di Bologna
Il penoso scenario del Bunga Bunga e dell’incrocio fra potere e prostituzione, di cui il nostro Presidente del Consiglio sarebbe (secondo l'illuminante definizione del suo avvocato) l'«utilizzatore finale», offende profondamente la dignità delle donne. Offende anche gli uomini? Se sì, perché? Cosa esattamente ci infastidisce, ci indigna, ci fa arrabbiare e scendere in piazza?
Crediamo che sia necessario, come uomini, chiedercelo. Crediamo che sia necessario parlarne, perché questa squallida vicenda può essere l'occasione per una consapevolezza in parte nuova degli uomini che abitano questo paese rispetto non solo - e non tanto - a Berlusconi, ma più profondamente alla cultura sessista maschile di cui «Papi» è insieme il prodotto e, grazie alla pedagogia delle relazioni fra i generi trasmessa ogni giorno dal suo impero mediatico, anche una delle cause.
Se Berlusconi scomparisse improvvisamente per magia, tutto tornerebbe a posto? Molti in questo paese lo credono. Noi non siamo di questo parere. Per ricostruire una società davvero libera per uomini e donne il lavoro sarà lungo, e dovrà riguardare anche le concezioni e i ruoli diffusi del maschile e del femminile. Questo lavoro chiama in causa tutti e tutte. Abbiamo, come uomini, qualcosa da dire, o pensiamo che questa sia una «cosa di donne»?
Crediamo che, proprio in quanto uomini, si possa andare oltre il semplice appoggio “altruista” alle proposte e proteste delle donne. Crediamo che, a partire da una nuova consapevolezza della posta in gioco che coinvolge anche noi, come esseri umani di genere maschile, noi tutti possiamo contribuire attivamente a costruire relazioni liberate dalla misera messa in scena di una virilità disperata e disperante.
Non abbiamo ricette pronte, non proponiamo modelli e vocabolari precostituiti, non sappiamo bene dove ci porta un confronto fra uomini sul cambiamento delle relazioni di genere nella nostra società. Ma sentiamo che è arrivato il momento di provare a impegnarci insieme in questa direzione. Alcuni di noi lo fanno già, non da oggiAggiungi un appuntamento per oggi: ora forse è possibile porre le premesse per una presa di parola maschile ancora più ampia e responsabile. Non per fare un favore alle donne, ma per la libertà di tutte e tutti, quindi anche e in primo luogo nostra. Non per essere «amici delle donne», ma per provare a essere più amici innanzitutto di noi stessi.
Soprattutto dopo le straordinarie manifestazioni di domenica 13 febbraio, a cui moltissimi hanno partecipato con convinzione, crediamo che gli uomini di questa città non possano più accontentarsi di essere parte attiva del mutamento soltanto in un giorno festivo.
Se anche tu lo pensi, parliamone insieme:
giovedì 3 marzo
ore 20.30
s a l a b e n j a m i n
via del pratello 53
BOLOGNA
promuovono:
Daniele Barbieri (giornalista), Sandro Bellassai (Maschile plurale), Sandro Casanova (Maschile plurale, Lab. Smaschieramenti), Juri Guidi (Ass. Donne pensanti), Gianluca Ricciato (Maschile plurale, Lab. Smaschieramenti), Marco Trotta (mediattivista)
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10 anni fa
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