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lunedì 31 gennaio 2011

Dalla Buy alla Bongiorno tutte mobilitate"Il caso Ruby devasta la nostra dignità"

Dalla Buy alla Bongiorno tutte mobilitate"Il caso Ruby devasta la nostra dignità"

Costa: stupita dalle colleghe pdl. Izzo: appello anche gli uomini. Tra le adesioni Susanna Camusso, Gae Aulenti, Laura Morante, Claudia Mori, Rosetta Loy. Tra i promotori delle proteste donne di diversa età e orientamento, e associazioni
di ANNA BANDETTINI (su repubblica.it, 31 gennaio 2011)

- Reclamano quello che in un paese normale, dicono, sarebbe ovvio, assodato, naturale: la dignità delle donne. "Il modello di relazione tra donne e uomini ostentato da una delle massime cariche dello Stato (...) - hanno scritto in un appello - legittima comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni. Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale. Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando?". Il 13 febbraio: le donne italiane si stanno mobilitando per organizzare quel giorno manifestazioni in tutte le città italiane. Donne celebri e donne qualunque, associazioni, "Di Nuovo" 1 il gruppo romano che ha lanciato l'appello e, tra i primi firmatari, "Usciamo dal silenzio" 2 che ha organizzato la manifestazione di sabato scorso a Milano, ma soprattutto donne di sensibilità, età, orientamenti, professioni e appartenenza politica diversa, da sinistra a destra, da Cristina Comencini, che è stata una delle artefici, a Giulia Bongiorno, da Susanna Camusso a Flavia Perina, direttrice del Secolo d'Italia, da Lorella
Zanardo, autrice di "Il corpo delle donne", a Silvia Costa, e poi Rosellina Archinto, Gae Aulenti, Licia Colò. Angela Finocchiaro, Inge Feltrinelli, Anna Finocchiaro, Donata Francescato, Rosetta Loy, Laura Morante, Claudia Mori. Anche una suora, anche se speciale, come suor Eugenia Bonetti."Ci accomuna la rabbia perché nelle vicende private del presidente del Consiglio trova la sua massima espressione una immagine degradata delle donne, che non ci corrisponde", dice Cristina Comencini, tra le fondatrici del gruppo "Di Nuovo". "Io ci sarò - annuncia l'attrice Margherita Buy - perché bisogna far sentire la voce contro questo modo di rappresentare la femminilità che ha scalzato anni di battaglie". Tra le firmatarie più agguerrite, Giulia Bongiorno, di Futuro e Libertà: "Questa manifestazione rivendica un principio basilare della società: la dignità delle donne, che forse solo nella preistoria non era riconosciuta. Ma è proprio questo che ci deve far capire la gravità del problema: tornare a difendere quel principio ci fa tornare indietro di secoli. E la cosa ancor più grave è che nel nostro paese c'è una pesante sottovalutazione di questo: la dignità delle donne è sentita come una cosa antiquata, e l'opzione harem qualcosa da archiviare come un fatto privato. Non è così. E' politica perché ha un riverbero nella società: se una donna non viene scelta o non va avanti nella sua professione è anche un riflesso di quello che stiamo vedendo in questi settimane. Ed è per questo che le donne sentono l'urgenza di ribadire la propria dignità, perché sentono che il contesto è negativo, viviamo una situazione oggettiva che, e lo dico da avvocato, non è nemmeno importante capire se ha o meno una rilevanza penale. Anzi da garantista mi auguro che non ci sia. Quello che conta è la devastazione della dignità femminile che se ne sta facendo ed è questo che dobbiamo fermare". Concorda Silvia Costa, parlamentare europeo. "Anche per questo da cattolica voglio che ci sia un'operazione verità, non prudenza e infatti dal mondo cattolico mi aspetterei più reattività. Ma mi colpisce di più la piaggeria delle donne della destra. Segno che la politica del sultano continua". "Berlusconi dovrebbe dimettersi, ma al di là del berlusconismo c'è bisogno di uno sforzo morale ed etico da parte di tutti, anche dagli uomini - dice l'attrice Isabella Ferrari-. .. Siamo tutti parte di un teatrino che ci è sfuggito di mano". Ma l'appello della manifestazione è anche per gli uomini. Lo spiega Francesca Izzo docente universitaria tra le fondatrici di "Di Nuovo": "Si coglie poco in questo paese quanto sia importante la dignità delle donne. Il nostro appello chiede la mobilitazione anche degli uomini, perché in mezzo ci sono anche loro e quello che sta succedendo chiama alla responsabilità tutto il paese".

3 commenti:

  1. Io credo pero' che alcune delle attrici che aderiscono alla manifestazione devono avere la memoria un po' corta, malattia ormai diffusa incredibilmente a tutti i livelli,per cui non ricordano piu' come hanno iniziato loro la carriera e cos'hanno fatto per raggiungere il successo. Farebbero bene ,al fine di essere veramente credibili, a raccontarlo pubblicamente come esempio anch'esso da non seguire,ammettendo di avere un tempo sbagliato "per amore dell'arte" anche loro,come le ragazze dell'Olgettina oggi. Questo dovrebbero fare le nostre artiste tutte rigorosamente ambientaliste, pacifiste e animaliste col cagnolino nella Vuitton,invece di dare la caccia alle streghe e a riempirsi la bocca della parola "prostituta",che potrebbe loro facimente ritorcersi contro. Altrimenti questa rischia di diventare non una seconda festa della donna ,ma la prima grande festa dell'ipocrisia,che rischia di vanificare anni di lotta delle donne per la parità dei sessi e per la libertà sessuale.
    Firmato :Un attrice che non soffre di amnesia...

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  2. La manifestazione di Roma è stata splendida, grazie, vi voglio bene e vi voglio TUTTE (suora della Consolata compresa) candidate alle prossime elezioni. E scriviamo subito, collettivamnte, il programma
    baci
    Anna

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  3. L’adulterio è ovviamente condannabile anche se ormai generalizzato nella nostra società e depenalizzato dall’”etica” democratica. Anche se sono rimasti solo i preti e non tutti, con scarso seguito di fedeli, a condannarlo è giusto che sia condannato. Le minoranze molto spesso sono nel vero e mi pare che anche la Chiesa, in altri tempì, abbia dichiarato che “il principio di maggioranza è falso e bugiardo”. Transeat che siamo rimasti in pochi a condannare l’adulterio; ma mi par grossa che i Comunisti siano i primi a gettare l’evangelica Prima Pietra. Proprio loro che fin dal loro apparire hanno sempre esaltato il ‘libero amore’ e adornato di onuste corna il talamo proprio ed altrui.
    A chi non piacerebbe al governo un Berlusca timorato, casto come un Salazar, pietoso e giusto come un Traiano, sprezzante del danaro come il ‘duce di dannata memoria’ che fu elogiato dalla Chiesa di allora benché anche lui battesse la cavallina?
    Non c’è di meglio sulla piazza d’Italia, e credenti o non credenti, teniamocelo così com’è questo singolare cavaliere ultrasettantenne che si concede strapazzi notturni quanto un Casanova sul fior degli anni senza nemmeno beccarsi un infarto.

    Per me è una favola, ma anche se fosse verità come esigono quelli che la raccontano e come asseriscono le centinaia di pagine degl’inquisitori rossi, resta il fatto che i suoi pur riprovevoli trastulli se li paga di sua tasca, mentre i suoi intemerati accusatori i trastulli -fin dai remoti tempi di Palmiro Bonanima e alla faccia dei proletari sottopagati – se li passano a spese nostre.

    T
    E' scontato che l'Inquisizione Rossa si accanisce con migliaia di pagine calunniose contro il Berlusca (colpevole solo di non cedere la poltrona ai degni epigoni della 'resistenza’ assassina) al fine di farlo morire di schianto anziché col classico colpo sovietico alla nuca. E' probabile che ci riusciranno, ma il furore popolare annienterà per sempre a colpi di scheda coloro che voglio il potere a tutti i costi per tornare a saccheggiare l'Italia. E giustizierà civilmente i giustizieri d’oggi.
    Allora sì che potremo finalmente, Deo gratias, festeggiare una autentica Liberazione. Zilvy Valenti de Wiederschaun.

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