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giovedì 10 febbraio 2011

Murgia: perché il 13 febbraio dobbiamo scendere in piazza

"Libertà di scelta? E chi la mette in dubbio. Quello che io credo è che non esista, non possa esistere un diritto a farsi usare. Non in un contesto in cui non esistono alternative. Se non teniamo conto di questo, è come se ci mettessimo a dire che esisteva un diritto degli schiavi d'America a farsi schiavizzare solo perché molti di loro, non avendo conosciuto la libertà, combattevano a fianco dei loro padroni nella guerra di secessione".

"E' come se, guardandosi attorno, ovunque ci fossero scritte che dicono 'Bella è meglio di normale' o 'Furba è più fruttuoso che intelligente' e così via. E allora di che libertà stiamo parlando? Nessuno contesta il diritto di vendersi delle donne che, consapevolmente, scelgono di farlo. Figuriamoci. Il 13 bisogna andare in piazza, e bisogna farlo per dire che c'è un'altra storia. Che non viene raccontata coi megafoni, ma non per questo è meno vera: si può essere se stesse e venire accettate".

"Non andiamo in piazza per lagnarci, perché se c'è una cosa di cui siamo sicure è il linguaggio della vittima agevola quello del carnefice. Saremo lì a dire quello che pensiamo, e va bene se c'è chi risponderà che siamo bigotte, moraliste, gelose, perfino antipatiche. Ebbene, se c'è un nuovo modo di portare avanti delle battaglie, oggi, questo prevede anche che si accetti di essere antipatiche. Assumendosene la responsabilità. Perché non c'è niente di peggio che tacere il proprio pensiero per paura di venire giudicate".

Leggi l'intervista a Michela Murgia, su AVoiComunicare 9 febbraio 2011

3 commenti:

  1. sono marito e padre; il comportamento e la mentalità berlusconiana sicuramente offendono la donna, ma anche la mascolinità dell'uomo libero di pensare con la sua testa; penso che sia stata la televisione, da "drive-in" in avanti, ad avvelenare il suddito berlusconiano; il rispetto e dignità di cittadino sono la cartapesta con cui sono costruite le allegorie dei carri carnascialeschi che interpretano l'opinione che di noi hanno all'estero: grazie a Berlusconi; mi piacerebbe fosse possibile una "class-action" per danni morali a tutti coloro che si sentono cittadini e non sudditi

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  2. Ecco quanto ho scritto sul mio blog. Il bellissimo discorso di Cristina Comencini...

    Gentile Signora Comencini,
    Le scrivo perché oggi lei mi ha commosso. Sarà successo a tantissime altre, i nello stesso momento. Eravamo tante in tantissime piazze... Se non ora quando?

    "Per le donne che vivono in un paese che non ha fatto nulla per loro. Riportare al centro della nostra società la donna è una battaglia politica, una battaglia di tutti, uomini e donne. Un paese in cui le donne non hanno posto è un paese vecchio e l'Italia lo è. Un paese in cui le donne non possono scegliere di essere madri e lavorare è un paese senza figli e senza speranza e in Italia la natalità è la più bassa in Europa. Un paese che ha poche donne al potere è un paese senza autorità e l'Italia non ne ha più da tempo. Un paese in cui si ammazza una donna ogni due giorni è un paese malato. Un paese in cui il corpo delle donne è esibito senza ritegno è un paese senza dignità. Non c'è niente di più moderno, di più difficile, di più interessante della parità dei diritti nel rispetto della differenza tra l'uomo e la donna. E' la grande utopia dei nostri tempi, difficile da raggiungere, eppure inevitabile. Difficile per gli uomini, che si trovano davanti per la prima volta nella storia persone alla pari da amare e da desiderare. Difficili per le donne che devono rinunciare, rinunciare alle vie antiche e nuove della subalternità. Ma questa è la strada che ci interessa, il modello da dare alle nuove generazioni. E' per loro soprattutto che abbiamo scritto questo appello e imdetto questa grande mobilitazione. La prima della storia d'Italia in cui gli uomini scendono accanto alle donne. Per mostrare al potere che hanno la forza politica e umana. E' una battaglia politica. E non lo so se la politica l'abbia capito fino in fondo. La prima decisione di Angela Merkel quando fu eletta è stata di triplicare i posti negli asili nido e la Germania oggi ha una crescita economica tre volte superiore a quella italiana. Mentre il nostro Presidente del Consiglio ha suggerito pubblicamente alle giovani donne di cercarsi un marito ricco [...] Noi donne abbiamo fatto la nostra parte, le Istituzioni no. RISPETTO, DIGNITA', LAVORO, LIBERTA' ci sono dovuti ADESSO."

    Era da tanto che non scrivevo più, ma poi mi sono detta... Se non ora, quando?

    Signora Comencini, lei mi ha commosso e mi ha fatto sentire che non siamo sole e mi avrà al suo fianco se sarà necessario occupare le piazze per quindici giorni come in Egitto.

    GRAZIE!

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  3. UN SEGRETO DA RIVELARE AL PARLAMENTO! Tutte quelle donne in piazza erano magistrati politicizzati travestiti da donna per fare dispetto a Berlusconi!
    FRANCESCO BUFFA DESIGNER

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